Il nome l’ha scelto la madre francese, ormai mancata da anni, Paulette è prossima ai 50 anni, una proficua carriera come account in agenzie di comunicazione, ma povere storie sentimentali, talvolta sofferte. Se il lavoro l’ha resa indipendente, l’amore l’ha molto delusa. Durante la pandemia sperimenta anche la solitudine, che prima, immersa in un lavoro elettrizzante e con tante conoscenze, non aveva mai provato. Video conferenze con i clienti, tante email, ma poi nessuna vita sociale. Così decide di prendere in mano le redini della propria vita. Vorrebbe una convivenza stabile, ma in realtà sogna il matrimonio.
Alberto è un regista teatrale, di qualche anno più anziano, molto impegnato a diffondere le opere degli autori del ‘900. Fidanzato seriale, ma pentito delle tante delusioni create. Ora vuole mettere un punto fermo. Al primo incontro Paulette e Alberto parlano di lavoro. A lei, esperta di comunicazione, vengono molte idee per promuovere l’attività teatrale, Alberto l’ascolta, si entusiasma, già progettano di realizzare insieme dei video per le scuole.